Ippocrate, chi era costui?

di | 29 Novembre 2017

Ti dirò solo che Ippocrate è considerato il padre della moderna medicina, se hai voglia di approfondire qui sotto puoi leggere il Giuramento di Ippocrate che ogni medico DEVE (.. dovrebbe!) rispettare e soprattutto CONDIVIDERE prima di iniziare la sua attività medica.

Se invece vuoi passare subito all’argomento dell’articolo clicca sul link a fondo pagina.

« Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
  • di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
  • di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
  • di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
  • di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente;
  • di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. »

dal Giuramento di Ippocrate, versione moderna deliberata dal comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri il 23 marzo 2007.

In questo articolo Letizia, Matteo ed io desideriamo condividere lo scritto di una collega romana.. leggilo qui.. concediti 3 minuti.. NE VALE DAVVERO LA PENA!!!

P.S. ad un certo punto troveri scritto “ebm”, significa medicina fondata sull’evidenza (evidence based medicine), cioè procedure e protocolli testati e validati attraverso metodi scientifici rigorosi.

Quanto scritto dalla collega non ha bisogno di nostri commenti, se ci conosci non farai fatica a capire il perché.. buona lettura!

Davide

 

 

2 pensieri su “Ippocrate, chi era costui?

  1. Cristina

    Da paziente sono contenta che ci siano medici di questa levatura che considerano il paziente una persona e non un numero. Grazie per l’articolo, tutto molto interessante, non essendo un medico non conoscevo il Giuramento di Ippocrate.

    Rispondi
    1. StudioABB

      Grazie Cristina,
      viviamo la nostra professione ancora con entusiasmo e per noi è un piacere aiutare le persone, anche solo informandole un po’ di più sul nostro modo di vedere il mondo dell’odontoiatria.. modo, mi permetto di dire, molto difforme da quello che tutti i giorni troviamo sui giornali o sui cartelloni stradali.
      Ancora grazie per l’apprezzamento.
      Davide

      Rispondi

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