Sei sicuro di quello che acquisti?

di | 2 Settembre 2015

cure dentistiche

L’IMPORTANZA DI INVESTIRE NELLA PROPRIA SALUTE DAVANTI AL PERICOLO DI COMPRARE CURE DENTISTICHE INADEGUATE

Oggi ci occupiamo di salute.. lo facciamo pubblicando un articolo sottoforma di intervista che ho scritto per il blog dell’Associazione PROBe (è una Associazione no-profit che si occupa di corsi di aggiornamento per dentisti).

L’articolo trae spunto da alcune domande che pazienti (e colleghi) mi hanno rivolto su vari argomenti.

Matteo di cosa ti occupi in particolare?

Mi occupo prevalentemente di restaurativa, ovvero di quell’ampio capitolo della professione che parte dalla cosiddetta conservativa, orientata alla ricostruzione dei denti affetti da carie o colpiti da trauma, fino ad arrivare alla protesi, volta alla sostituzione dei denti mancanti.

Voglio essere da subito molto chiaro su un punto che mi sta particolarmente a cuore. La restaurativa è un’attività che richiede specifiche e adeguate competenze e conoscenze. Qualcosa di molto più complesso che chiudere un buco! Questo è maggiormente palese quando parliamo di estetica del sorriso, dove la corretta riproduzione dei denti anteriori riveste un ruolo cruciale nel determinare la naturalezza della riabilitazione e quindi decretarne il successo.

L’odontoiatria oggi è una disciplina polispecialistica, con un elevato tasso tecnologico. Se dovessi descrivere la tua professione ai non addetti ai lavori, cosa diresti?

Quando parliamo di odontoiatria numerose possono essere le opinioni, le sensazioni e le credenze che circondano questa professione, fra le più controverse e per molti aspetti conflittuali nel panorama sanitario.

L’odontoiatria non dovrebbe soltanto richiamare penosi ricordi o risentite frustrazioni legate a esperienze ingombranti, ma piuttosto rimandare all’idea di salute. La bocca infatti è il centro di fondamentali funzioni fisiologiche (masticazione, deglutizione, fonazione) e relazionali mediate dal sorriso (comunicazione, emozione, affettività), necessarie per il benessere e troppo importanti per poter essere trascurate o trattate senza l’adeguata competenza.

Se da un lato la moderna odontoiatria è una delle discipline della medicina che più si è evoluta grazie allo sviluppo di tecniche innovative e materiali all’avanguardia sempre più performanti, dall’altro lato, ahimè, ben poca è la consapevolezza e la cultura specifica della popolazione in materia.

Questa cosa ti colpisce, ne sembri dispiaciuto. Secondo te questa discrepanza percettiva da cosa è generata?

A distanza di più di un decennio dal mio debutto nel mondo del lavoro, un aspetto ancora mi ferisce di questa professione, ovvero il divario esistente fra la realtà vissuta all’interno da noi operatori e quella percepita all’esterno dalla maggioranza delle persone.

Tale distanza, anche se ridimensionata, è rimasta e pare difficile da saturare nonostante gli enormi progressi nel campo della comunicazione e malgrado la rivoluzione culturale imposta dalla disciplina del consenso, che nel corso degli ultimi due decenni ha di fatto modificato la relazione medico-paziente.

Quali sono secondo te i motivi di tale lontananza?

Il divario non è stato colmato, in larga parte, per la diffidenza verso la categoria. Discredito meritoriamente conquistato sul campo per effetto dei tanti comportamenti di pochi, spesso al limite dell’etica deontologica, che hanno creato nell’opinione comune un comprensibile pregiudizio, difficile da sradicare.

Causa ed effetto di tale distanza sono le derive dell’abusivismo, piaga sociale ancora prima che professionale, e del discount odontoiatrico, dove vengono vendute a prezzi stracciati terapie nella pratica assai complesse.

È un’autocritica piuttosto dura, non credi?

Personalmente penso che il cambiamento necessario per poter affrontare la professione con una mentalità più orientata alle dinamiche del mercato moderno non possa prescindere dalla serena e dolorosa assunzione delle responsabilità verso i comportamenti che hanno determinato la sfiducia dei pazienti.

In che modo si è modificata la relazione medico – paziente?

La relazione medico-paziente, ovvero la relazione personale fra chi offre aiuto e chi soffre si è correttamente modificata nel corso degli anni. Siamo passati da un rapporto apertamente sbilanciato, di quasi sudditanza dell’assistito rispetto all’autorità del medico e caratterizzato sovente da un’informazione stentata e carente, a una relazione quasi paritaria in cui il paziente, sempre più “web-informato”, talora in maniera tendenziosa e scorretta, è divenuto progressivamente più partecipe delle scelte terapeutiche.

Purtroppo, le pressioni di un marketing particolarmente violento da parte dei nuovi network che hanno aggredito il mercato odontoiatrico,  stanno trasformando questo rapporto in una relazione produttore (di servizi)-consumatore.

Si è passati dal piano confidenziale a quello contrattuale, un piano che non prevede più la prestazione di un servizio personale e insostituibile, ma l’offerta di un prodotto. In questa relazione l’obbligo morale rischia di esaurirsi nell’informazione sui rischi legati a tale prodotto.

Questo significa in sostanza una spersonalizzazione del rapporto medico-paziente, con terapie intese come prodotti da vendere?

Esattamente! Con i rischi che questo comporta. Si potrebbero in effetti verificare situazioni in cui vengono vendute terapie eccessive, non adeguate o addirittura non necessarie. Vi è poi il pericolo della standardizzazione delle terapie erogate, senza tenere conto che ogni individuo è diverso dall’altro e come tale richiede un approccio individuale, specifico e come tale mai omologabile.

Quanto è importante la scelta della corretta terapia?

Dalla scelta della corretta terapia dipende quindi la prognosi, ovvero la previsione sull’evoluzione della patologia e quindi l’esito. In odontoiatria la prognosi spesso può essere equiparata alla longevità del trattamento, cioè alla sua efficacia ed efficienza nel corso degli anni.

La durata è anche funzione dei materiali impiegati, soprattutto in protesi dove le prestazioni masticatorie dei denti artificiali dipendono essenzialmente dai prodotti utilizzati e dalla cura con cui vengono realizzati.

Che messaggio vorresti lanciare al paziente che legge?

Ricordati che l’odontoiatria è una scienza medica prima ancora che una pratica empirica, dove la manualità, la precisione e la cura del dettaglio rivestono un ruolo fondamentale.

Come in ogni branca medica la terapia è figlia di una diagnosi, cioè quel complesso approfondimento investigativo che porta all’individuazione della patologia in essere attraverso l’esame dei segni e dei sintomi presentati dal paziente che rappresenta la base di ogni successivo processo decisionale in terapia e richiede una delicata miscela di preparazione, conoscenza scientifica, capacità di ascolto, empatia, intuito e cuore.

Siamo arrivati al termine della nostra chiacchierata, come vorresti concludere?

  • Investi in salute non comprare soltanto terapie.
  • Non vendiamo terapie, ma fiducia.
  • Non sceglierci per il costo dei nostri trattamenti, ma perché hai fiducia in noi come professionisti sanitari e come uomini a cui affidi uno dei beni più preziosi che hai: la tua salute.

PS: AFFIDATI A MEDICI AUTORIZZATI E CON REGOLARE ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE (Come faccio a saperlo? Cliccando qui!).

PPS: ASSICURATI CHE I MATERIALI UTILIZZATI NELLA TUA BOCCA SIANO DI QUALITA’ CERTIFICATA DAL FABBRICANTE (Cosa devo fare? Richiedi la conformità della tua protesi fissa o rimovibile, degli impianti, ..)

Matteo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.